Il dio chiamato Dorian
Codice: | SUGAR020 |
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Disponibilità: | Disponibile |
Compositori: |
Peppino De Luca |
Categoria: | Colonne sonore originali |
Formato: | CD Audio |
Etichette Discografiche: |
SUGAR |
Il Dio Chiamato Dorian (aka ''Dorian Gray')', basato sul romanzo ''Il ritratto di Dorian Gray'' di Oscar Wilde, è il film diretto nel 1970 da Massimo Dallamano. Il mito di Dorian Gray viene ambientato nella Londra di fine sessanta. La musica reca la firma autorevole di Peppino De Luca, un musicista che ha dato moltissimo nel campo della musica beat, jazz e nella bossa. Per il cinema ha scritto alcuni celebri temi come ''La ragazza con la pistola'' di Mario Monicelli (1968),''Il debito coniugale'' (1970),''L'uomo dagli occhi di ghiaccio'' (1971). Quella scritta per Il Dio Chiamato Dorian è una colonna sonora affascinante ed unica come sonorità: un tema principale romantico e un po' stregato adatto al personaggio di Dorian si inserisce in un background musicale tipico della swinging london è arricchito da moltissima musica beat, bossa, ma anche musica cocktail party alla Henry Mancini. Il Dio chiamato Dorian è uno dei 30 titoli che compongono la nuova collana Sugar dedicata alle colonne sonore che hanno fatto la storia della musica da cinema, proposta in versione completamente rimasterizzata e con una nuova veste grafica. Tutti i titoli della collana sono inoltre arricchiti dalle parole di Marco Müller produttore, critico cinematografico e direttore dei più importanti festival del cinema il quale afferma: “Il cinema è il luogo dove la musica diventa qualcosa di diverso perché possiede un proprio ruolo dentro un insieme. Privato della musica, il cinema sarebbe amputato di un elemento essenziale della sua natura. Quando un importante musicista ha lavorato con un importante cineasta, ne è scaturito un accordo tra forti personalità individuali, dove una grande musica rafforzava un grande film e viceversa. È di questa parte delle avventurose storie del cinema italiano (e non solo italiano), che la ragionata riproposta dei grandi titoli del catalogo C.A.M saprà rendere conto. Proponendo una deviazione dalla musica di concerto modernista, un'alternativa alla musica leggera. Un continente tutto da (ri)scoprire”.